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    Cappelli: il gufetto

    by Erika Barison

    Altra carrellata di cappellini a forma di animaletti, questa volta sono i gufi!
    I bambini li adorano, ma i genitori ancora di più. Ed io ovviamente non posso fare a meno di provarli tutti, sono buffissimi ma anche tanto teneri. Sul web ci sono tante versioni, più che altro a pagamento. Io però ne ho trovato uno molto carino gratuito

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  • Riciclo creativo: resti di lana

    by Erika Barison

    Sto lavorando come una matta in questi giorni con l’uncinetto, e i resti di lana si stavano accumulando sul mio divano, sul pavimento e ovunque passassi a sferruzzare. Inizialmente buttavo via tutto ma poi, vedendo la quantità di scarti che stavo producendo, ho deciso di metterli da parte per possibili futuri utilizzi.

    Che possano tornare utile è certo, ma come? Il web come al solito propone alcune idee, basta avere la voglia e il tempo di ravanare tra blog, forum e siti in genere. Di tutti gli utilizzi che se ne possono fare, quelli che mi sono sembrati più sensati voglio condividerli con voi, semmai vi trovaste nella mia stessa situazione.

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  • Il pane ciabatta: foto ricetta

    by Erika Barison

    Qualche giorno fa ho fatto in casa il pane ciabatta. Purtroppo sono tremendamente pigra e, dopo aver scattato le foto dei passaggi più salienti, non avevo ancora trovato il tempo (e la voglia) di riorganizzare le foto scegliendo le migliori. Fortunatamente ho deciso di mettermi d’impegno e ho quindi preparato per voi un bel panino imbottito davvero gustoso!

    Premessa: L’impasto della ciabatta è semplicissimo, tuttavia essendo un impasto molto morbido richiede un po’ di manualità se lavorato a mano. Se invece disponete di un’impastatrice o di ganci a spirale per il vostro frullatore per dolci, vi sentirete in paradiso! In entrambi i casi comunque vi consiglio di non lavorarlo sul piano ma di fare tutto in ciotola, eviterete di impiastricciare ovunque e di disperdere impasto nel tentativo di recuperarlo.

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  • Se non si smette mai di essere mamme, è anche verissimo che non si smette mai di sentirsi figli. E infatti di tanto in tanto a me e mio marito, che in due facciamo ormai 70 anni, di tanto in tanto capita di farci coccolare dai rispettivi genitori. Mia suocera poi ha un modo tutto speciale di coccolare suo figlio, ma è ancora più speciale il modo in cui coccola me!

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  • Per iniziare, come mio solito, ho speso qualche oretta su internet, girovagando alla ricerca di qualche spunto interessante da cui trarre ispirazione. Cercavo più che altro indizi su opere simili già eseguite, per capire su quali materiali concentrarmi e come strutturare il lavoro.

    Niente da fare, o sulla rete non c’è davvero nulla di casereccio e poco impegnativo, oppure sono davvero una frana nella ricerca informatica. Dato che non ho nessuna intenzione di lavorare con martello e scalpello o di colare resine su stampi che non ho, mi sono armata di fogli di giornale e colla vinilica e ho deciso di fare tutto con il caro vecchio sistema della cartapesta, tanto caro ad Art Attack!

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  • Riciclo creativo: la borsa di jeans

    by Erika Barison

    La prima volta che ho sentito parlare di riciclo creativo è stato non troppo tempo fa su uno dei blog che seguo più abitualmente, e sono rimasta sbalordita dalla marea di cose che si può ricavare da vecchi oggetti dimenticati negli armadi e ormai in disuso.
    A sentire la parola “riciclo” probabilmente qualcuno di voi storcerà il naso, siamo stati abituati a buttar via tutto e ricomprare al minimo cedimento o segno di invecchiamento dell’oggetto. Praticamente viviamo in un mondo in cui tutto è usa e getta!

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  • Fai-da-te: manichino per cappelli

    by Erika Barison

    Non sono mai stata troppo costante nelle mie passioni, per me sono come le ciliegie: una tira l’altra!
    Così passo da un’attività ad un’altra che attira la mia attenzione con un battito di ciglia, eppure ultimamente mi sono focalizzata quasi esclusivamente sulla creazione di cappelli colorati per bimbi.

    Ma come si suol dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio e scattando qualche foto ai lavori finiti, mi è venuto in mente che potrebbero essere maggiormente valorizzati se indossati da qualcuno. Le mie bimbe potrei anche sfruttarle di tanto in tanto (che mamma snaturata che sono!), ma sono così belle che l’attenzione ricadrebbe su di loro piuttosto che sull’oggetto vero e proprio.

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