Noi donne siamo davvero folli alcune volte, specialmente a primavera. È come se in inverno fossimo tutte imbozzolate, avvolte in un piumone caldo e soffice che ci tiene al riparo dal mondo esterno. Poi, arrivata la primavera, via il piumone e… disastro! Improvvisamente tutto ci sembra brutto e grigio, i capelli non vanno, il peso diventa un’ossessione e la casa…
La casa in primavera ha sempre bisogno di una tirata a lucido, partendo dalle finestre. Davvero, non c’è niente di più bello di quando i vetri delle finestre sono splendenti, il sole che ci passa attraverso le fa risplendere e illumina ancor più la stanza. Si passa quindi alle pulizie di primavera e a noi ogni anno tocca anche l’imbiancatura delle pareti. Abbiamo dei problemi con l’impermeabilizzazione del palazzo e l’umidità di casa va sempre a concentrarsi dei punti più freddi delle stanze creando condensa e muffa. Così, una volta al mese, sono costretta a passare sui muri con la candeggina, attorno alle finestre, nel bagno, dietro l’armadio. Ogni anno in estate è necessario quindi ripassare la vernice nei punti più usurati e, quest’anno, anche la cameretta delle bimbe ne avrà un gran bisogno: pare che alle due piccole pesti piaccia moltissimo disegnare sui muri…
Pulizie di primavera a parte, quest’anno ho avuto anche una gran voglia di colore. Entrando in soggiorno la prima cosa che si notava era la grande ventola da soffitto nera, regalo poco gradito dai precedenti proprietari e che noi, in qualche modo abbiamo assorbito. Mi dispiace doverlo ammettere, ma dopo un po’ di tempo che si vive in un posto, le cose brutte non si vedono più. È come se lo sguardo si rifiutasse di concentrarsi su quell’oggetto, lo cancella e fa finta che non esista. Tranne che a primavera.
Questa primavera dalle mie parti è stata molto piovosa, ma quei pochi giorni di sole mi hanno aperto gli ochi su tutti gli orrori della mia casa. Non che ce ne siano davvero (a parte il lampadario), ma i toni di bianco e nero hanno cominciato a stancarmi e ho deciso di provvedere il prima possibile a cominciare, appunto, dalla ventola. Poi passerò anche alla cucina e al soggiorno, ma in un secondo momento.
Ho quindi smontato le pale della ventola e le ho messe da parte per qualche eventuale futuro utilizzo e ho verniciato la base del motore con lo spray bianco. Già così risaltava molto meno nella stanza e mi dava meno la sensazione di oppressione.
Vi ricordate poi il bouquet di fiori di carta che avevo fatto riciclando le formine per muffin, in onore della festa della mamma? Da queste parti non si butta via niente, li ho quindi fissati al lampadario con un anello di metallo, sia in alto che appena sopra la lanterna. Ecco quindi una bruttissima ventola nera trasformata in un allegro lampadario fiorito.
Che ne dite, lo preferivate prima o meglio dopo?